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Non siamo al cinema. I pazienti non sono supereroi. Hanno bisogno di tempo.

Oggi vorrei condividere un ricordo personale ed una riflessione.


A metà degli anni 80, ero ancora giovane studente al primo anno di medicina (!), la zia Sofia detta Bebe, una zia di mio padre, si ruppe il femore e in considerazione dell’età “avanzata”, almeno per l’epoca, il consulente ortopedico, che era anche vicino di casa nonché amico di famiglia, sconsigliò l’intervento chirurgico.


Ricordo ancora con molto affetto quella fragile e gentile signora d’altri tempi (classe 1900), costretta su una carrozzina, che comunque riuscì a gestire in maniera adeguata e relativamente confortevole la sua disabilità, grazie alla disponibilità economica che le consentì di avere un’adeguata assistenza giorno e notte. Quando morì aveva 91 anni.


Da allora sicuramente molto è cambiato per quanto riguarda la possibilità di intervenire chirurgicamente, anche in età molto avanzata, grazie a metodiche chirurgiche più evolute e ad abbreviati tempi di anestesia e di intervento. Ma una volta superata la fase operatoria e la prima fase di stabilizzazione clinica, permangono le difficoltà legate alle problematiche tipiche degli anziani “ospedalizzati“ che spesso appaiono disorientati, confusi e difficilmente riescono ad adattarsi ad un ambiente (leggi modalità di assistenza) che si muove ad una altra velocità rispetto alle loro esigenze e ai loro tempi.


Per questo motivo, in tali pazienti, è fondamentale abbreviare i tempi di ricovero e cercare di reinserire quanto prima l’anziano fragile nel proprio ambiente, accanto all’affetto dei propri cari, per poter recuperare con tempi e modi dedicati, le autonomie e il massimo grado di indipendenza persi di recente.


Anche la moderna letteratura  condivide questo orientamento che però si scontra con le limitate risorse sanitarie del territorio che, purtroppo, non consentono una rapida ed adeguata continuità di cure e, soprattutto, la precoce attivazione del percorso di riabilitazione al domicilio, fondamentale per garantire il recupero della massima autonomia.


MiC-Medici in Casa nasce proprio per cercare di ottimizzare i tempi di tale intervento, offrendo un servizio di riabilitazione, cura e assistenza domiciliare rapido, qualificato e risolutivo di tutte le problematiche e difficoltà che comportano il rientro a casa dopo un periodo più o meno lungo di ricovero in ospedale.


Siamo infatti un team multidisciplinare di medici specialisti, fisioterapisti, infermieri, in grado di effettuare una prima valutazione e inquadramento in tempi molto rapidi direttamente a casa del paziente e progettare insieme a lui e ai suoi familiari un programma a 360° che li sollevi da ogni tipo di preoccupazione con la professionalità, esperienza e passione che ci accomuna.




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