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Visita a domicilio con ecografia polmonare ai tempi del Covid-19

Una recente visita internistica completata dall'ecografia a casa di una anziana signora


Sono stato chiamato per una visita a casa dell’anziana paziente da uno stimato collega.

Si trattava di valutare le cause di una dispnea di recente insorgenza (difficoltà a respirare bene) per escludere alcune ipotesi, trovare la causa e consigliare la terapia idonea.


È superfluo dire che la visita è avvenuta con tutte le precauzioni di bioprotezione che il caso necessitava (DPI, visiera, doppi guanti, ecc., sanificazione pre e post- esame degli strumenti).


Tutte le volte che mi trovo a visitare il paziente nel suo letto, a casa sua, non nascondo di provare una soddisfazione professionale ancora più completa rispetto a quella delle attività svolte in ambulatorio, in studio o ospedaliera.

Questa soddisfazione completa deriva dal poter utilizzare tutte le competenze sia quelle cliniche, bagaglio dell’internista “tradizionale” (la visita con l’anamnesi, la semeiotica, la palpazione, la percussione, l’auscultazione) che quelle fornite dalla tecnologia, corredo dello specialista “2.0”, in un contesto domiciliare.


In particolare, in questo caso specifico mi è stato di grande aiuto il nostro ecografo portatile di ultima generazione (wireless, senza cavi, che comunica con un iPad 12.9, attraverso il quale posso refertare immediatamente la visita e l’esame, corredandolo di immagini e inviarlo immediatamente al curante e al paziente/parente, come fossimo in un ospedale o in studio... una vera figata! direbbero i giovani).



L’ecografia polmonare ha consentito di escludere segni di coinvolgimento dell’interstizio polmonare, che può essere suggestivo per esempio di polmonite da Covid-19 ma anche di scompenso cardiaco con edema polmonare, ha escluso addensamenti periferici, versamenti liquidi pleurici, pericardici, pneumotorace, asimmetrie del diaframma; ha mostrato un calibro della vena cava inferiore ancora ai limiti superiori con una ridotta “dinamica” consentendo una stima indiretta della pressione intra-atriale destra e in definitiva consigliando di proseguire ancora un po’ la terapia diuretica in corso.

I sintomi, la visita, i parametri raccolti (pressione, frequenza cardiaca, saturazione di O2, temperatura corporea) più l’esame ecografico hanno infine sconsigliato per il momento di intraprendere una già ipotizzata pesante terapia antibiotica.

Ma al di là degli aspetti medici specialistici il fatto che mi rende soddisfatto è questo: la signora aveva alcuni quesiti riguardo la sua salute e la terapia. Agendo con la nostra modalità d’intervento, che punta su tradizione (formazione medica classica) e innovazione (tecnologia di ultima generazione), li ha risolti... non muovendosi da casa sua.


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